Taglio code ordinanza da modificare

SONO INDIGNATO, ANZI INCAZZATO

di Daniele Serafino

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, per la mancanza di rispetto nei confronti degli allevatori di Spinoni, di Bracchi italiani e di Continentali in genere, eredi di secoli di selezione e che non sono stati nemmeno interpellati prima dell'emissione di questa assurda Ordinanza sul taglio della coda, a firma di una sottosegretario che - sia pure di sfuggita - abbiamo visto apparire in diretta TV su quel palco di Pontida in cui la sgargiante camicia verde aveva il solo scopo di far risaltare la lunga e bionda capigliatura; quella camicia verde solo falsamente bandiera leghista, perché di fatto l'elettorato che sostiene la Martini è rappresentato da quei furibondi animalisti che mascherano come crociata cinofila il loro vero obbiettivo di anticaccia.

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, per l'emissione di un'Ordinanza che ad un'opinione pubblica disinformata contrabbanda un falso ed inesistente "maltrattamento" da cui deriverà un danno irreversibile al nostro patrimonio cinotecnico.

Sono indignato, anzi incazzato, perché il vero maltrattamento consiste nel precludere a cani delle razze da ferma di svolgere la funzione per le quali sono state create da secoli e di assecondare i comportamenti che rappresentano il principale appagamento delle loro attitudini comportamentali e quindi il raggiungimento della loro felicità. Perché l'Ordinanza mira a relegare i nostri cani da ferma all'infelice inettitudine a cui sono stati condannati i Labrador che non si tuffano più nell'acqua per il riporto, o i Jack Russel che - anziché catturare topi troppo grandi per i gatti - sono costantemente soggetti alla costrizione di un guinzaglio.

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, perché si condanna il taglio della code che - a differenza delle altre caratteristiche morfologiche - non sono state oggetto della selezione che nei secoli ne contenesse le dimensioni e la postura ... anziché indirizzare l'attenzione ai Beagle che probabilmente sono ancor soggetti allo sciagurato destino della sperimentazione medica per l'infelice similitudine con alcune caratteristiche umane.

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, per la palese sordità che impedisce di sentire le grida provenienti dalle gabbie degli animali da pelliccia tuttora vittime di un inqualificabile business, nei confronti dei quali - non essendo animali da compagnia - non esiste il "maltrattamento".

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, per l'indifferenza di rappresentati del Governo che assistono e promuovono la cementificazione indiscriminata del nostro territorio e chiudono gli occhi per non vedere le migliaia di conigli che fanno da cavia per l'industria di cosmetici e concentrano il loro aggressivo protezionismo solo a difesa di inesistenti maltrattamenti su talune razze di cani, laddove la vera difesa a cui mirano sono gli interessi economici di associazioni (che non meritano l'uso della "a" maiuscola) che succhiano indebiti finanziamenti statali con cui mantenere le loro ridondanti strutture.

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato, con i miei colleghi cinofili che tacciono e subiscono il falso moralismo dal quale siamo assaliti; che accettano l'immobilismo di coloro che per statuto dovrebbero combattere a spada tratta in nostra difesa; che acconsentono a sterili tatticismi politicanti, anziché scendere uniti a protestare in piazza con i nostri cani, che purtroppo neanche volendo saprebbero essere mordaci nei confronti di nessuno e neppure dei nostri oppositori ai quali saprebbero solo festosamente agitare il tronco di coda che la malafede di alcuni vorrebbe fosse ingombrantemente intera.

Oggi sono veramente indignato, anzi incazzato e tutti coloro che lo sono come me, mandino una e-mail a me ovvero d.serafino@libero.it o a  cesare.bonasegale@gmail.com per unire i sensi della nostra protesta.