Conservazione o evoluzione?

Che cosa vuole oggi il mondo degli spinonisti? Cambiare o conservare?

Nell'uno e nell'altro caso la scelta è difficilissima.

Ci sarà sempre chi nel selezionare una caratteristica se ne ritrova un'altra o peggio ancora ottiene delle qualità non propriamente tipiche. Ora senza fare esempi possiamo dire che il rispetto culturale farà la fortuna della conservazione.

Non sopporto l'idea che lo spinone sia un cane per "pensionati" perché potrei dimostrare in cento e in mille occasioni che alcune linee di sangue odierne sono più estreme del setter inglese, perché è l'addestramento che farà si che un cane possa essere veloce e lento a nostro piacimento.

Chi non approccia correttamente all'addestramento del cane andrà sempre in giro a dire che quel tal cane è lento e quell'altro è veloce. L'unica cosa che io cerco nei miei cani è un grande carattere, qualità che mi da la possibilità di fare cani che spaziano o che mi stiano tra i piedi a mio piacimento. Rifuggo dall'idea che alcune caratteristiche strettamente legate allo standard siano trasmissibili geneticamente.

Se un cane ha carattere e venaticità in mani giuste estrinsecherà le caratteristiche che noi vogliamo.

Le chiacchiere da bar o circolo cacciatori stanno a zero, la dimostrazione vivente di quello che dico è da ricercare oggi in alcuni allevamenti di setter inglese e in quasi tutti gli allevamenti di drahthaar, razza che rimane in assoluto quella meglio selezionata.

Io auspico che il mondo dello spinone , del quale mi onoro di far parte con tutta la mia passione possibile, si attrezzi come si sta tentando di fare da più parti, e migliori le qualità medie di tutte le linee di sangue, lasciando da parte tutte quelle che sono le estremizzazioni  soprattutto sportive.

Non dimentichiamo mai che il nostro è un cane da caccia che viaggia ormai su un' età di circa 600 anni quindi, non gettiamo alle ortiche tutto questo patrimonio genetico nella vana ricerca dello spinone moderno, perchè questo esiste già , siamo noi che non dobbiamo farci sfuggire dalle mani i meravigliosi animali che già ci sono.  Siamo noi spinonisti italiani che dobbiamo insistere nella zootecnia e nel buon senso tipico della maggior parte degli allevatori di spinoni, non entrando in competizione ma confrontandoci apertamente sui terreni di caccia.

Al nostro ausiliare non manca niente, purtroppo siamo noi umani che spesso pretendiamo da un cucciolo atteggiamenti, fattezze e redditività di un cane adulto.

Il mio vuole essere un invito  ad una collaborazione per tutti gli spinonisti italiani che insistono nella tutela e nel miglioramento di questa razza.
In seguito mi piacerebbe toccare altri argomenti, come:
versamento del DNA, esenzioni da varie patologie trasmissibili geneticamente, modi di allevamento, strategie alimentari e tutto ciò di cui abbisogna la nostra razza.